16 Luglio 2020

Guida pratica al Bonus Pubblicità 2020

Il Decreto Rilancio ha ulteriormente incrementato l’importo del credito fiscale per il cosiddetto Bonus Pubblicità: dal 30% al 50%.

Le prime avvisaglie di un tentativo per rilanciare le spese pubblicitarie delle aziende nel 2020 si erano già viste nel decreto Cura Italia.

Il quella occasione, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, fu stabilito un bonus pubblicità nella misura di un credito fiscale del 30%, ma, ed è qui la verà novità, calcolato sull’intero investimento 2020 (e non solo sulla parte incrementale rispetto all’anno precedente).

Tale cambiamento, che coinvolge migliaia di imprese che investono in pubblicità sui mezzi di informazione, contenuto nell’articolo 98 del dl 18/2020 (Cura Italia), è stato poi confermato anche nella legge di conversione del decreto (Legge 24 aprile 2020, n. 27) e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

In sostanza, tale decreto modifica l’articolo 57-bis del decreto-legge 50/2017, introducendo la novità suddetta limitatamente al 2020. 

Normalmente, infatti, il bonus pubblicità è al 75% sulla parte incrementale dell’investimento rispetto all’anno precedente sulla stessa tipologia di mezzo d’informazione.

Nel 2020, invece, si è preferito ragionare su una diversa modulazione che incentiva più orizzontalmente il mercato.

DAL CURA ITALIA AL DECRETO RILANCIO

Non finisce qui tuttavia: il Decreto Rilancio di maggio 2020 ha infatti introdotto un ulteriore variazione.

Con l’articolo 186 si è deciso di incrementare ulteriormente l’importo del credito fiscale per il Bonus Pubblicità, che spetta ad imprese, autonomi ed enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie su stampa quotidiana e periodica anche online e su emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.

Dopo che il Cura Italia, come abbiamo visto, in cui si è eliminato il paletto sulla quota incrementale annua e portato al 30% la misura del beneficio, il Dl Rilancio ha innalzato il bonus al 50% del valore degli investimenti effettuati, sempre senza il vincolo della quota incrementale.
Difatti, possono fruire del bonus anche le aziende che nell’anno precedente non hanno effettuato investimenti pubblicitari.

ESEMPI CONCRETI

Quali sono gli investimenti ammissibili?

Semplice, quelli riferiti all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, anche online, editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta presso il competente Tribunale, o presso il Registro degli operatori di comunicazione, e che abbiano un direttore responsabile.

E quelli non ammissibili?

Non sono ammesse al credito d’imposta, invece, le spese sostenute per altre forme di pubblicità, come ad esempio la pubblicità sui social media o quella attraverso banner pubblicitari su portali online, i volantini cartacei periodici, la cartellonistica, ecc…

Ovviamente, giunti a questo punto, vi starete chiedendo cosa bisogna fare

Gli interessati dovranno presentare una specifica istanza telematica o prenotazione, utilizzando un’apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate e uno specifico modello nel corso di una “finestra temporale” di trenta giorni.

Per il 2020, la finestra di prenotazione si aprirà, per trenta giorni, a decorrere dal 1° al 30 di settembre.

Insomma, un passo concreto per ripartire e per Comunicare sempre più e meglio.

CONSULTA QUI L’AREA SUL PORTALE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

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